Sabato 4 giugno, al circolo ARCI The Hustler a Torino è andata in onda la vera musica funk, con note accattivanti che si sono fuse in un intreccio di ritmi e accordi con un richiamo a differenti stili musicali, quali il blues, il rock psichedelico, il soul e la black music.
Il genere “funk”, per coloro che non lo sapessero, nacque negli Usa alla fine degli anni ’60 e il termine veniva usato per indicare non qualcosa di sporco o maleodorante bensì seducente, sensuale e avvolgente, l’odore che trasmette il corpo quando è in eccitazione.
La musica funk è stata suonata da un gruppo che da poco calca la scena torinese, e non solo, ma che si sta facendo conoscere a un ritmo sempre più crescente, riscuotendo apprezzamenti sia dagli appassionati di musica funk sia da coloro che non si sono mai interessati a questo genere ma che, grazie a questi ragazzi, lo sta scoprendo e iniziando ad amare.
Il gruppo si chiama What the funk e le ipotesi sul nome si sprecano: anche se lo sapessimo, non potremmo in alcun modo rivelarvi se il nome richiama o meno la famosa frase dello slang americano “what the fuck”, in quanto è un segreto ben celato tra i membri della band! 😀
Ma passiamo a parlare dei componenti, perché sono loro il vero spirito portante della musica funk che è stata suonata pochi giorni fa a Torino e che ha risuonato in tutto in quartiere fino a tarda sera, facendo divertire e ballare tutti, dai più giovani ai meno giovani.
La voce del gruppo è quella di Giulia, una ragazza dallo spirito gioviale e tenace, con una voce potente e ricca di calore che ha conquistato il pubblico dando voce alle parole dei testi come se fossero sempre state sue. Seppur giovane, fa mangiare molta polvere a suoi colleghi più anziani e che hanno maggiore esperienza nel settore.
Alla batteria troviamo Alessio, il quale con una perfetta sincronia tra piedi e mani è riuscito a far suonare piatti e tamburi, tenendo il tempo e regalando ritmo e un’energia che si è sprigionata tra tutto il pubblico. Gli occhiali da sole hanno fatto sorridere vista la tarda sera, ma in modo assolutamente bonario.
L’outfit con gli occhiali da sole ha interessato anche altri due componenti della band che, seppur abbiano suonato strumenti diversi, hanno lo stesso nome. Stiamo parlando di Antonio, alla chitarra, che ha fatto risuonare note e accordi anche particolarmente difficili in tutta la sala, riuscendo a trasmettere oltre alla competenza anche una vera passione per il suo strumento, e l’altro Antonio, alla tastiera, un ragazzo molto giovane e altamente promettente che ha regalato, tra una nota e l’altra suonata con estrema precisione, armonia e musicalità a tutti i pezzi.
Al basso troviamo un musicista che ci ha fatto emozionare, facendo comprendere anche ai profani della musica la differenza di suono e ritmo tra la chitarra e il basso. Stiamo parlando di Alberto: un ragazzo dalle dita veloci che si sono mosse sulle corde della tastiera trovando anche le note più complesse, energia allo stato puro che ha trasmesso non solo attraverso il suo strumento ma con tutto il corpo, regalandoci accordi accattivanti e sensuali in pieno stile funk.
Due strumenti a fiato chiudono il cerchio, regalando alla band ancora più grinta: Giuliano, al sassofono, ha accompagnato i pezzi entrando in sintonia con essi, con una nota di blues e jazz molto interessante, mentre Vittorio, alla tromba, è riuscito a eseguire passaggi difficili e raggiungere tonalità molto alte senza la minima, apparente, difficoltà.
Una serata da ricordare, quella regalataci dai What the funk lo scorso 4 giugno, alla quale speriamo ne seguirà presto un’altra e un’altra ancora.
Intanto, facciamo i nostri complimenti a tutta la band!
Arianna Bess